Quello che nella mia testa chiamo “l’angolo di pezza”
E’ un altro di quei desideri che mi portavo sin dalla tenera età ed ho sempre dichiarato negli anni che prima o poi avrei imparato a cucire; mia madre ha pensato bene, un giorno, di rompere gli indugi e mi ha regalato la mia basica e bellissima Singer: è stato amore a prima vista! Sono passati già molti anni e funziona sempre che è un piacere!
Non posso dire di saper davvero cucire, mi mancano le basi per poter realizzare ad esempio capi di abbigliamento veri e propri (il grido di oggi infatti è diventato: prima o poi farò un corso di taglio e cucito!) ma oltre agli orli dei pantaloni mi piace sperimentare e provare a realizzare oggetti utili, spesso di mia invenzione. Tutto questo è possibile, oggi come ieri, grazie alla generosità della signora Carla, bravissima sarta ma soprattutto meravigliosa persona, che mi ha accolta in casa sua spiegandomi quanto necessario ad iniziare e regalandomi qualche prezioso trucco del mestiere. Grazie di cuore.
I primi lavori? Mi piace portare una crostata o un altro dolce quando sono invitata a casa di amici, così, tra tentativi ed aggiustamenti, ho fatto questi porta teglie; poi ho scoperto che già esistevano, in diverse declinazioni, ma mi trovo bene con questo formato; così non solo ho il mio bel “trasportino”, ma tutte le mie amiche ne hanno ricevuto uno insieme al dolce di turno! La bellezza è nelle stoffe, quando ne trovo di simpatiche non riesco a resistere
Un’altra cosa che ho cercato di fare subito è un porta sacchetti da attaccare al guinzaglio, l’ossetto di plastica proprio non mi piace! Nikita ce l’ha abbinato al suo guinzaglio, ma ogni stoffa buffa con cagnolini è buona per farne di nuovi
Sembra insomma che io non riesca a fare a meno di realizzare dei “porta qualcosa”! Porta mollette in più versioni, portaocchiali, porta tabacco e accessori per gli amici tabagisti; l’ultimissima creazione è stata un porta libri, su suggerimento della mia amica blogger @leggiti.sto.libro, che ne ha sempre uno con lei e non ama si formino le “orecchie”. Per mia madre ho invece studiato una piccola pochette “con la coda lunga”, da tenere all’interno della shopper agganciata ai manici dall’interno, per trovare con facilità chiavi e cellulare.
Come per la pittura, il filo conduttore è la stoffa, con gli animali più buffi e sfiziosi che riesco a trovare, che a volte riproduco anche sulla porcellana.